Si definisce prolasso
della mitrale la patologia valvolare
caratterizzata dalla protrusione di almeno uno dei due lembi della
mitrale in atrio sinistro durante la sistole.
La modificazioni
dell’apparato valvolare che determinano sporgenza delle cuspidi
valvolari oltre l’anulus mitralico durante la sistole consistono in
ridondanza dei lembi mitralici, allungamento o anomala inserzione delle
corde tendinee ed anomalie dei muscoli papillari.
Si distinguono in primitive, quando insorgono de novo, o secondarie
quando sono conseguenza di altre patologie (es. cardiopatia ischemica,
lesioni reumatiche etc …).
L’alterazione principale a carico dei lembi valvolari è causata da
eccessivo accumulo di mucopolisaccaridi nelle strato spongioso dei
lembi valvolari (degenerazione
mixomatosa) e può associarsi ad
alterazioni metaboliche e a patologie connettivali.
L’entità del prolasso può essere lieve con solo rigonfiamento verso
l’atrio del piano valvolare, altre volte è cospicuo con prolasso
evidente ed aspetto di “valvola floscia” (floppy valve), altre volte
ancora i lembi sbandierano in atrio (flail).
La
funzionalità valvolare è spesso conservata e solo nel 10% dei
soggetti affetti si manifesta insufficienza valvolare.
I sintomi
sono di norma assenti, possono presentarsi manifestazioni da
elevato tono adrenergico (ipotensione ortostatica, astenia,
affaticabilità, lieve dispnea, palpitazioni, dolore toracico, vertigini
etc.), legati ad un atteggiamento neuroendocrino costituzionale che
spesso accompagna i pazienti affetti da prolasso mitralico ma che non
sono dipendenti dalle alterazioni valvolari.
Dipendente dal prolasso
valvolare il paziente può avvertire una vibrazione molesta
mesosistolica incostante (honk).
Con l'esame
obiettivo si reperta
all’auscultazione un click mesosistolico alla punta ad al mesocardio,
corrispondente alla massima tensione dei lembi prolassanti durante la
sistole. Tale click può essere percepito anche alla palpazione e può
essere avvertito dal paziente (honk).
Quando la valvola diviene insufficiente si presentano i segni e i
sintomi dell’insufficienza mitralica.
L’ECG
di base e secondo Holter possono evidenziare anomalie della
ripolarizzazione ed aritmie, di scarsa rilevante clinica ed
aspecifiche.
La diagnosi
è ecocardiografica che consente l’individuazione del
prolasso, la sua entità e l’eventuale presenza di insufficienza.
Il prolasso mitralico non necessita di terapia
ma va tenuto sotto
controllo per il rischio di insorgenza di insufficienza. In caso di
comparsa di insufficienza mitralica la terapia è ovviamente quella
dell’insufficienza mitralica.